Итальянский язык с Итало Кальвино. Марковальдо, или времена года в городе / Italo Calvino. Marcovaldo ovvero Le stagioni in citt`a
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— Cos`i tutt'a un tratto (так, неожиданно)… — comment`o uno di loro (прокомментировал один из них).
— Avrebbero potuto pensarci prima (могли бы подумать раньше)…
— `E stata una scoperta improvvisa del presidente (это было неожиданное открытие президента), — spieg`o un altro (объяснил другой). — Pare che il suo bambino abbia ricevuto degli articoli-regalo modernissimi (кажется, его ребенок получил ультрасовременные подарки), credo giapponesi (наверное, японские), e per la prima volta lo si `e visto divertirsi (первый раз он видел, как он развлекается)…
— Quel che pi`u conta (что самое важное; contare — считать; значить, иметь значение), — aggiunse il terzo (добавил третий; aggiungere —
— Ma questo bambino, — chiese Marcovaldo con un filo di voce (еле слышным голосом), — ha distrutto veramente molta roba (действительно разрушил много вещей; distruggere — разрушать)?
— Fare un calcolo, sia pur approssimativo, `e difficile (подсчитать, даже чисто приблизительно, трудно), dato che la casa `e incendiata (с учетом того, что дом был подожжен/горел; incendiare — зажигать; поджигать, совершать поджог)…
Marcovaldo torn`o nella via illuminata come fosse notte (вернулся на освещенную улицу, словно была ночь), affollata di mamme e bambini e zii e nonni e pacchi (заполненную мамами с детьми, дядями, дедушками/стариками, пакетами) e palloni e cavalli a dondolo (мячами, лошадками-качалками; dondolare — качать; раскачивать), e alberi di Natale e Babbi Natale e polli e tacchini (и курицами, и индюками) e panettoni (и панеттоне /миланский рождественский кулич/) e bottiglie e zampognari (и бутылками, и волынщиками) e spazzacamini e venditrici di caldarroste (и трубочистами, и продавцами печеных каштанов) che facevano saltare padellate di castagne sul tondo fornello nero ardente (которые подбрасывали: «заставляли прыгать» сковороды каштанов на круглой черной пылающей печи).
L'indomani, presentandosi in ditta, sentiva addensarsi la tempesta. Si rivest`i da Babbo Natale, in fretta in fretta, caric`o sul furgoncino i pacchi da consegnare, gi`a meravigliato che nessuno gli avesse ancora detto niente, quando vide venire verso di lui tre capiufficio, quello delle Relazioni Pubbliche, quello della Pubblicit`a e quello dell'Ufficio Commerciale.
— Alt! — gli dissero, — scaricare tutto, subito!
«Ci siamo!» si disse Marcovaldo e gi`a si vedeva licenziato.
— Presto! Bisogna sostituire i pacchi! — dissero i capiufficio. — L'Unione Incremento Vendite Natalizie ha aperto una campagna per il lancio del Regalo Distruttivo!
— Cos`i tutt'a un tratto… — comment`o uno di loro.
— Avrebbero potuto pensarci prima…
— `E stata una scoperta improvvisa del presidente,
— spieg`o un altro. — Pare che il suo bambino abbia ricevuto degli articoli-regalo modernissimi, credo giapponesi, e per la prima volta lo si `e visto divertirsi…
— Quel che pi`u conta, — aggiunse il terzo, — `e che il Regalo Distruttivo serve a distruggere articoli d'ogni genere: quel che ci vuole per accelerare il ritmo dei consumi e ridare vivacit`a al mercato… Tutto in un tempo brevissimo e alla portata d'un bambino… Il presidente dell'Unione ha visto aprirsi un nuovo orizzonte, `e ai sette cieli dell'entusiasmo…
— Ma questo bambino, — chiese Marcovaldo con un filo di voce, — ha distrutto veramente molta roba?
— Fare un calcolo, sia pur approssimativo, `e difficile, dato che la casa `e incendiata…
Marcovaldo torn`o nella via illuminata come fosse notte, affollata di mamme e bambini e zii e nonni e pacchi e palloni e cavalli a dondolo e alberi di Natale e Babbi Natale e polli e tacchini e panettoni e bottiglie e zampognari e spazzacamini e venditrici di caldarroste che facevano saltare padellate di castagne sul tondo fornello nero ardente.
E la citt`a sembrava pi`u piccola (и
E la citt`a sembrava pi`u piccola, raccolta in un'ampolla luminosa, sepolta nel cuore buio d'un bosco, tra i tronchi centenari dei castagni e un infinito manto di neve. Da qualche parte del buio s'udiva l'ululo del lupo; i leprotti avevano una tana sepolta nella neve, nella calda terra rossa sotto uno strato di ricci di castagna.
Usc`i un leprotto, bianco, sulla neve, mosse le orecchie (вышел зайчонок, белый, на снегу, поводил ушами; muovere — двигать), corse sotto la luna (побежал под луной; correre), ma era bianco e non lo si vedeva (но он был белый, и его было не видно), come se non ci fosse (как будто его не было). Solo le zampette lasciavano un'impronta leggera sulla neve (только лапки оставляли легкий след на снегу), come foglioline di trifoglio (как листочки клевера). Neanche il lupo si vedeva (даже волка не было видно), perch'e era nero e stava nel buio nero del bosco (потому что он был черный и находился в черной темноте леса). Solo se apriva la bocca, si vedevano i denti bianchi e aguzzi (только, если открывал рот, были видны белые острые зубы).
C'era una linea in cui finiva il bosco tutto nero e cominciava la neve tutta bianca (существовала линия, где кончался совсем черный лес и начинался совсем белый снег). Il leprotto correva di qua ed il lupo di l`a (зайчонок бегал по эту сторону, а волк бегал там).
Usc`i un leprotto, bianco, sulla neve, mosse le orecchie, corse sotto la luna, ma era bianco e non lo si vedeva, come se non ci fosse. Solo le zampette lasciavano un'impronta leggera sulla neve, come foglioline di trifoglio. Neanche il lupo si vedeva, perch'e era nero e stava nel buio nero del bosco. Solo se apriva la bocca, si vedevano i denti bianchi e aguzzi.
C'era una linea in cui finiva il bosco tutto nero e cominciava la neve tutta bianca. Il leprotto correva di qua ed il lupo di l`a.
Il lupo vedeva sulla neve le impronte del leprotto e le inseguiva (волк увидел на снегу следы зайчонка и пошел за ним), ma tenendosi sempre sul nero (но все время держась на черном = темном), per non essere visto (чтобы не быть увиденным). Nel punto in cui le impronte si fermavano doveva esserci il leprotto (в той точке, где следы кончались, должен был быть зайчонок), e il lupo usc`i dal nero (и волк вышел из темноты), spalanc`o la gola rossa e i denti aguzzi, e morse il vento (разинул красную пасть и острые зубы и укусил ветер; mordere — кусать).